L’America scorre lenta dietro i finestrini del treno e una dopo l’altra le stazioni segnano il percorso che ci porta a destinazione.
Il corridoio ferroviario fra Washington e New York è scandito da una realtà desolata che da anni ha perso ormai ogni fascino.
Sono case diroccate periferie abbandonate le scarne testimonianze rimaste di un fulgore passato.
Il treno fende i caseggiati rallenta sui vecchi cavalcavia arrugginiti e ti regala sempre lo squarcio di una realtà nascosta.
A Wilmington due bambini si rincorrono in bicicletta su una strada sgangherata. Li vedo appena ma quasi quasi li sento ridere. La loro immagine scompare prima di poterla catturare.
Proprio come un altro viaggio. Intenso quando lo vivi, emozionante quando lo racconti, ma che corre in fretta e appena ti volti è già un ricordo.