I soliti camion.
Arrivano rumorosi, parcheggiano di buonora e si distendono prepotenti per interi isolati appropriandosi di un marciapiede che non gli appartiene.
Il film di primavera arriva sulla West Side di New York puntuale come l’ora legale e insieme alla curiosità di vedere chi c’è arrivano le luci, le telecamere e le tavole imbandite di notte per staff e comparse. Le devi aggirare per non rimanere intrappolata in un dedalo di cavi mentre corri verso la metropolitana e osservi un quartiere stravolgersi in poche ore.
Spariscono immondizie, arrivano nuove insegne e lampioni. Sugli alberi sofferenti compaiono foglie e fiori finti disposti ad arte per liberarli, poveretti, dalla sofferenza di un inverno metropolitano.
La gente tira lungo ma osserva da lontano il rumoreggiare di decine di persone nel proprio angolo di città con con walkie talkie e altoparlanti.
Poi, se ne vanno proprio come sono arrivati, all’improvviso. Ritorna la spazzatura accatastata fuori dai cestini, gli alberi stecchiti, i tavolini che traballano sul marciapiede. E il solito tizio che chiede i soliti soldi per il solito caffè’.
E lo spettacolo ricomincia. Quello della New York vera.