Li chiamano elettori arrabbiati quasi con riprovazione.
Quando si parla di loro molti si sorprendono che il rancore li conduca dritti al seggio anziché tenerli imprigionati nell’oblio dell’assenteismo.
Mai come in queste elezioni Americane la frustrazione invece si converte in voto cambiando così le regole della democrazia americana. Un rituale spesso scontato, dove i candidati dei due schieramenti in genere si sono suddivisi una torta fatta di pochi elettori motivati.
L’esercito di uomini e donne rimasti troppo a lungo spettatori in una America urbana o rurale che sia, oggi si tuffa nella politica.
Votando per Bernie Sanders come per Donald Trump si catapultano al centro di una dinamica nuova per gli Stati Uniti. Una dinamica nella quale il voto non consolida solo gradimento ma manifesta anche disappunto.
Elettori arrabbiati? Magari. Abbandonati dalle istituzioni? Forse. Delusi dai politici? Probabilmente.
In democrazia ci deve essere posto per tutti.